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Per spiegarlo il più brevemente possibile: se il volume 1 era la pratica, il volume 2 è la teoria (ma con molte applicazioni pratiche in calce). Il volume 1 è l'hardware, il volume 2 il software che lo fa funzionare. Ma non solo. Nel volume 2 ci sarà anche una consistente parte applicativa: tutto quello che riguarda il nuovo, il cambiamento epocale che stiamo vivendo nel mondo del climbing moderno in questi ultimissimi anni. In aggiunta, ci saranno dei capitoli più pratici che non avevano trovato spazio nel primo volume: la mobilità articolare, lo studio sistematico dei movimenti e degli allenamenti per il nuovo bouldering e per lo speed. Quindi ci sarà tutta la parte dell'allenamento mentale. Ma dove inserirla? Tra gli aspetti pratici o teorici? È davvero impossibile trovare una risposta: perché la mente, come diceva Milton, risiede in sé stessa.